COACHING

BUSINESS PLAN EMOZIONALE

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BUSINESS PLAN EMOZIONALE

Maria Grazia Dellacasa – coach per il lavoro

27 OCT 2018

Che cos’è un Business Plan Emozionale e perché costruirlo prima di aprire la Partita IVA

Vi siete mai chiesti come mai alcune persone aprono la Partita IVA e dopo poco tempo la chiudono avvilite cadendo in depressione, mentre altre dotate apparentemente in partenza dello stesso bagaglio (stessa competenza tecnica, uguale investimento iniziale, identico numero di relazioni sociali) sono al contrario molto felici e soddisfatte per aver fatto quella scelta e la ripeterebbero senza esitare?

Fortuna?  Casualità? Qualche altro ingrediente magico?

Affronto da anni questa tematica con i miei clienti come coach e ho potuto constatare che la buona riuscita dell’avvio di un nuova attività professionale o imprenditoriale non dipende soltanto dalla pianificazione di tipo tecnico e dall’analisi economico-finanziaria del progetto (BUSINESS PLAN TRADIZIONALE), ma anche e IN PARI MISURA dalla capacità di conoscersi nel profondo sviluppando la consapevolezza di sé e del proprio investimento personale in quella attività in termini di valori, motivazioni, energie, tempo ed emozioni, occorre quindi costruire accanto a quello tradizionale quello che io chiamo il BUSINESS PLAN EMOZIONALE.

E perché mai ti chiederai?

Semplice: perché le emozioni fanno parte delle competenze professionali e imprenditoriali, al pari delle competenze tecniche.

La gestione delle emozioni nell’attività che hai scelto di avviare è una competenza chiave, che riguarda la tua salute, la qualità delle tue prestazioni e, COSA NON TRASCURABILE, la soddisfazione dei tuoi clienti.

Se lavorerai da solo le emozioni influiranno sul tuo lavoro condizionando la qualità dei tuoi risultati.

Se lavorerai in team ricordati che l’emozione è contagiosa e influirà sulle persone che ti circondano (anche a distanza) positivamente e negativamente.

Ti posso citare ad esempio un caso recentemente accolto durante un colloquio di coaching in cui il cliente, un giovane avvocato, mi ha raccontato di aver costituito uno studio professionale con altri due colleghi specializzato in un settore di mercato di nicchia basandosi sul fatto che tutti e tre avevano grande competenza tecnica in quell’ambito specifico pensando che le solide competenze dei singoli sulla materia sarebbero state sufficienti per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Dopo solo tre mesi ha dovuto fermarsi per pensare ad un cambio di organizzazione del lavoro all’interno dello studio, soffermandosi soprattutto sulla gestione delle relazioni fra i tre professionisti, per affrontare le emozioni negative dei suoi colleghi, che avevano portato a scarsa collaborazione, ed anche a tentativi di manipolazione. Occorreva trasformare con un impegno non da poco emozioni negative in emozioni positive.

Ma cosa si costruisce il BUSINESS PLAN EMOZIONALE?

TRE SONO I PUNTI PER COMINCIARE:

IL PRIMO: VALUTA IL TUO CAPITALE DI RISORSE PERSONALI, ENERGETICHE ED EMOZIONALI:

individua i tuoi punti di forza: sono bravo a…, mi riesce facile fare…, sono esperto in…;

le tue aree deboli: ho paura di…, non sopporto di …, dubito di…, mi intristisco nel…, mi arrabbio quando…;

il tuo modo di reagire emotivamente di fronte alle situazioni: evito il conflitto, la negoziazione mi eccita, le novità mi incuriosiscono, la routine mi annoia;

scrivi le tue preferenze: in quali situazioni sto bene e in quali non mi sento a mio agio?;

i tuoi desideri: denaro, tempo, relazioni…;

i tuoi bisogni: sicurezza, stimoli, riconoscimento, tranquillità….

IL SECONDO: ELENCA LE EMOZIONI “POSITIVE” E QUELLE “NEGATIVE” CHE IL TUO BUSINESS TI ISPIRA:

Eccone alcune a titolo di esempio:

POSITIVE:

GIOIA

senso di euforia, felicità e talvolta ilarità, spesso vissuta come un improvviso eccesso dovuto ad un evento positivo

SERENITÀ

calma e accettazione pacifica di sé stessi

INTERESSE

curiosità per qualcosa che cattura l’attenzione

SPERANZA

ottimismo e attesa verso un futuro migliore

ORGOGLIO

approvazione di sé stessi e piacere per una conquista, abilità o attributo personale

SOLLIEVO

felicità sperimentata quando una situazione di incertezza si evolve per il meglio, e viene evitato un risultato negativo

SODDISFAZIONE

piacere ottenuto dal realizzare qualcosa

FIDUCIA

forte senso di autostima

OTTIMISMO

emozione positiva di speranza che incoraggia a guardare ad un futuro migliore in cui credere che le cose andranno per il meglio

ENTUSIASMO

 senso di eccitazione accompagnato da motivazione e impegno

 

NEGATIVE:

PAURA

si innesca nel momento in cui si ha la percezione di una minaccia o di una situazione di pericolo certo

ANSIA

si scatena quando si effettuano irrazionali previsioni negative e catastrofiche su eventi percepiti come importanti o pericolosi

RABBIA

si manifesta quando le persone percepiscono una minaccia nei confronti di qualcosa che ritengono appartenente a loro, anche la perdita di status o di autostima può innescare questo sentimento

TRISTEZZA

segue dopo una serie di eventi sfortunati, dall’esito nefasto, rispetto ai quali non riusciamo a individuare nessuna possibile alternativa

DISGUSTO

si manifesta di fronte a qualcosa che minaccia la dignità di esseri umani

ANTIPATIA

forma di avversione più o meno intensa verso persone o cose

IMBARAZZO

insuccesso pubblico

CONFLITTO

comportamento contrastante nei confronti di un obiettivo

NOIA

assenza di stimoli

CONFUSIONE

stato che non permette di valutare con chiarezza cose e persone

IL TERZO: ABBINA AD OGNI ATTIVITA’ NECESSARIA PER REALIZZARE IL TUO PROGETTO LE RELATIVE  EMOZIONI POSITIVE (PUNTI DI FORZA) E NEGATIVE (PUNTI DI DEBOLEZZA) PER CAPIRE SE TROVERAI OSTACOLI DURANTE IL TUO PERCORSO SUPERABILI OPPURE NO.

Ti faccio un esempio: se la comunicazione sul web per il lancio della tua nuova attività si basa in gran parte su alcuni video in cui tu sarai il protagonista e tu non hai assolutamente voglia di mostrati in pubblico in prima persona difficilmente sarà utile seguire questa strada. Utile per il progetto, ma non per te.

Puoi lavorarci su o proprio non ti senti? Se la risposta è no, allora il tuo piano va rivisto. Non è detto non si possa arrivare all’obiettivo finale prefissato, occorre solo trovare un’altra via.

Se la risposta è mi sento di provarci con l’aiuto di un professionista, ad esempio un coach, un mentore, un esperto di comunicazione, che mi aiuti a rinforzare questa mia debolezza perché sono convinto che questo mio cambiamento potrà essermi utile non solo per questo progetto, ma anche in futuro, allora buttati!

Ricorda che essere consapevoli delle proprie debolezze è indispensabile per sapere dove e come arrivare alla meta che desideri.

Si tratta in sostanza di prevedere le tue reazioni EMOTIVE nelle varie fasi del nuovo progetto di lavoro: di alcune non ne avevi piena consapevolezza, ma potrebbero incidere sulla tua abilità di governare gli imprevisti, le scelte e le decisioni, le iniziative nonché le relazioni (con te stesso, con gli altri, con gli strumenti del tuo lavoro) e, di conseguenza, sulla tua capacità di adattarti più o meno agevolmente alle necessità della vita o a determinate condizioni o situazioni che più o meno perentoriamente ti impongono un cambiamento.

Alla fine di questo lavoro comprenderai il valore complessivo del tuo progetto, andando oltre le consuete valutazioni economiche e finanziarie e certamente avrai una maggiore consapevolezza rispetto agli obiettivi personali e alle attività che andrai a compiere e potrai dirti:

SI QUESTO FA PER ME, proseguo;

oppure:

NO, QUESTO PROGETTO NON MI RENDEREBBE FELICE. SONO CONTENTO DI ESSERMENE ACCORTO IN TEMPO EVITANDO STRESS E PERDITE DI TEMPO E DENARO, PENSERO’ A QUALCOSA DI DIVERSO.

Per quanto si cerchi di tenerle separate, le emozioni e la vita personale hanno un forte impatto sul nostro lavoro. Fortunatamente, la correlazione può avere effetti sia positivi che negativi, farne un’analisi attenta prima di iniziare un’attività lavorativa, qualunque essa sia, è certamente un valore aggiunto che ci eviterà stress e frustrazione, emozioni negative appunto.

 

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