COACHING

ORIENTAMENTO AL LAVORO DOPO LA LAUREA: RALLENTA E SCEGLI LA PROFESSIONE GIUSTA PER TE

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ORIENTAMENTO AL LAVORO DOPO LA LAUREA: RALLENTA E SCEGLI LA PROFESSIONE GIUSTA PER TE

Maria Grazia Dellacasa – coach per il lavoro

27 OCT 2018

HAI FINITO L’UNIVERSITA’ IN FRETTA, IL MASTER IN TEMPO RECORD, E ORA VERSO COSA E DOVE STAI CORRENDO?
VUOI SCOPRIRLO? RALLENTA: UN PERCORSO DI COACHING PUO’ AIUTARTI.

Osservando cosa mi succede intorno, ad esempio banalmente visionando i cv che mi vengono inviati da giovani laureati, percepisco che la paura di non trovare lavoro, un lavoro qualsiasi, fa perdere il senso della ricerca puntuale, di effettuare un’indagine “su misura”, ossia il cercare l’impiego/la professione appropriata per sé stessi.

Perché non “perdere” lo stesso tempo che impiegheresti in uno stage qualsiasi e poco retribuito, e quel che è peggio lontano dai propri desideri ed attitudini, con alcuni colloqui di coaching con un esperto che ti aiuti a fare chiarezza, a iniziare l’ingresso nel mondo del lavoro con il “piede giusto”, a trovare la TUA strada.

La chiarezza non è un tratto della personalità, non la si possiede, la si genera. E come si fa?

Facendosi molte domande, ricercando, provando nuove cose, riordinando le opportunità che ti si presentano ogni giorno, semplicemente vivendo, individuando così cosa è meglio per te.

Ti sei mai chiesto chi sei veramente?
A cosa attribuisci valore?
Quali sono i tuoi punti di forza e quelli di debolezza.

Qualcosa che mi è più chiaro ogni giorno è che non esiste una soluzione magica, valida per tutti, per costruire una vita felice, sana e produttiva. Devi conoscere te stesso: il tuo temperamento, i tuoi interessi, i tuoi valori. Per esempio…

  • sei un sostenitore, un interrogante, un obbligato o un ribelle?
    • sei un allodola o un gufo? sei più mattiniero o notturno?
    • sei un maratoneta o uno sprinter? cioè, ti piace avere la scadenza distante per pianificare con calma, oppure da buon velocista ti senti più a tuo agio e produttivo se lavori con urgenze da porre a termine a ritmo serrato?
    • sei un amante della semplicità o dell’abbondanza?
    • sei un finisher o un opener? in pratica: trovi massima soddisfazione finendo ultima goccia di dentifricio spremendolo all’inverosimile oppure vuoi essere il primo ad aprire il barattolo di marmellata, la scatola di biscotti…
    • sei un Under-buyer o Over-buyer? ossia: fai con quello che hai, sei un “ottimizzatore di risorse”, oppure programmi in anticipo e “fai scorta” di pensieri e progetti per il timore che possa mancare qualcosa?

E l’elenco potrebbe continuare.

Quanto più conosciamo noi stessi, tanto più facilmente possiamo costruire una vita lavorativa che funzionerà per noi.

Conoscersi per negoziare con chiarezza i compromessi lavorativi giusti per noi.

Di recente Anna, una neolaureata in legge, si è rivolta a me per individuare lo studio professionale più adatto alle sue esigenze. A fine percorso mi ha confessato di essere stata molto contenta del mio apporto perché  avendo individuato che lei, a differenza di molte sue compagne di corso, era un gufo, è riuscita a negoziare il suo orario di lavoro con il titolare dello studio legale già all’inizio della collaborazione. La sua richiesta è stata accolta senza difficoltà perché dichiarandola fin da subito, il titolare ha trovato per lei il referente dello studio con i suoi stessi orari, trasformando così quello che lei pensava poter essere un difetto in una caratteristica apprezzata.

Un mio ultimo suggerimento: attento alla deriva.

Cos’è la “deriva”? è lo scostamento dalla rotta causato dalle correnti, è l’abbandonarsi al corso degli eventi, è cedere senza capacità di reazione, è la decisione che prendiamo non decidendo o prendendo una decisione che scatena conseguenze per le quali non ci assumiamo alcuna responsabilità.

Ecco alcuni esempi:

Vai alla facoltà di medicina perché entrambi i tuoi genitori sono dottori.
Ti sposi perché tutti i tuoi amici si sposano.
Prendi un lavoro perché qualcuno ti offre quel lavoro.
Vuoi il rispetto delle persone che ti circondano, o vuoi evitare una lotta o un attacco di insicurezza, o non sai che altro fare, quindi prendi la strada della minor resistenza.

La parola “deriva” ha sfumature di pigrizia o facilità. Non vero!
La deriva è spesso mascherata da un’enorme quantità di sforzi e perseveranza, proprio perché non si segue una naturale inclinazione, spesso senza saperlo.

Per me, ad esempio la laurea in economia e commercio è stata per certi aspetti una deriva, cercavo l’indipendenza economica in fretta, l’ho raggiunta, questo mi ha permesso perché non mi sono fermata li di continuare a studiare, non solo materie specifiche della mia professione, ma altre, che in qualche modo gravitavano li intorno: sono così atterrata nel territorio del coaching, con grande entusiasmo e soddisfazione. A volte la deriva ti rende felice. Ma non contarci.

Uno dei problemi di deriva è che cerchiamo di negare che stiamo andando alla deriva.

Se invece la individui e la affronti troverai la tua rotta! Buona navigazione!

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